Alla scoperta della passione per il vino rosso - Wine at Wine

La passione per il vino rosso

Antonio Bellicoso dimostra grande maestria nella sua concezione e poi nella realizzazione dei vini da uve Barbera in purezza. Dopo aver raccontato la Freisa, vi parlo ora della Barbera d’Asti Amormio 2013

 

Torniamo a parlare di Antonio Bellicoso, produttore di Montegrosso d’Asti che abbiamo intervistato in passato e di cui abbiamo recensito i vini di precedenti annate. Sono andato a trovarlo in azienda degustando i nuovi millesimi. Raccontiamo ora la Freisa d’Asti 2013.

 

Oggi proseguiamo il nostro breve viaggio alla scoperta del vino delle Privat Label. La nostra attenzione è stata da tempo catturata dal marchio: “Le vie dell’uva”.

Si tratta di una brand creata dal gruppo commerciale Selex, da sempre molto attento alla qualità dei suoi prodotti ed al modo di presentarli. Lo specchio di questa meticolosità sono i punti vendita, reperibili sul territorio con le insegne A&O, Dok, Famila ed Iperfamila, ordinati, puliti e con display e layout assolutamente leggibili. Insomma, una realtà che ricerca l’eccellenza!

Il gruppo nasce, come spesso è accaduto in Italia, dall’unione di grossisti alimentari, nel 1964 che arrivano poi a creare il Consorzio A&O italiano che circa 15 anni dopo costituirà il gruppo Selex.

Oggi l’azienda annovera circa 5.500 referenze PL, oltre 6000 punti vendita, 4,5 milioni di carte fedeltà ed una quota di mercato del 16,5%!

Il gruppo fa parte delle Centrale d’acquisto e marketing ESD Italia, costituita nel 2001 da Selex ed Esselunga ed oggi composta da Selex, Agorà Network, Acqua e Sapone e Sun.

 

Un giorno decido di entrare in un Lidl (ebbene si, è successo anche a me!), trovo ottimi alcuni attrezzi da bricolage e quindi decido di entrare a comprare qualcosa, ma essendo un curioso, non posso esimermi dall’andare a mettere il naso nella corsia dei vini!

Gli “ottimi” francesi tanto sponsorizzati da esperti in radio, di cui abbiamo parlato ad esempio in questo articolo, ma anche barolo sotto i 5 euro e chi più ne ha più ne metta!

Vengo però attratto da un vino messo molto in evidenza, con al collo un’elegante “cravatta” firmata Luca Maroni, altro che Marinella!

Le persone, i metodi di lavorazione, la filosofia aziendale e la voglia di distinguersi tornando alle origini, valorizzando il territorio e puntando sugli autoctoni (anche trascurati come la Granazza) hanno suscitato il nostro interesse verso la Cantina Giuseppe Sedilesu. Oggi degusteremo i loro Cannonau. Quando si parla di Cannonau in purezza non possono non venirmi in mente le parole di mio padre “E’ difficile trovarne di buoni, ma quando ci riesci ti fanno impazzire”; secondo Giuseppe Sedilesu è per via della mole di prodotto “di pianura” e con alta resa che viene riversato sul mercato.

Vi parleremo oggi di tutti i loro Cannonau, eccezion fatta per il Eressia, il rosè. 

Vi ricordiamo che Sedilesu usa pochi solfiti, coltiva col sistema dell’alberello, non filtra, usa solo lieviti autoctoni e non è amante dei travasi; parte dell’uva, circa il 40% di quella in lavorazione viene acquistata in zona ed i vitigni arrivano a superare anche i 100 anni d’età e sono tutti collocati a circa 6.-700 metri sul livello del mare.

Ho sempre amato la Sicilia, è una regione bellissima, suggestiva e piena di storia: una terra che ha fatto l’amore con tanti popoli che ne hanno lasciato tracce indelebili.

Ci sono ottimi vini siciliani, ma questa regione può fare ancora tanto specie in comunicazione ed in valorizzazione di un territorio meraviglioso.

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PIù Aglianico

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Cantari le Janare: il vino stregato

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