Alla scoperta della passione per il vino rosso - Wine at Wine

La passione per il vino rosso

l vino di cui sto per parlarvi è stato acquistato online, sperimentando Wineverse ed approfittando di coupon Groupalia… peccato che l’ecommerce sia andato offline mantenendo attivo solo il blog (sul quale l’ultimo articolo è datato luglio 2015!)…

Grandi investimenti, giornali che tessevano le lodi di questa start-up ed alla fine il rumore di un tonfo…

Veniamo ora al vino, prodotto da Travaglini, azienda piemontese famosa per il Gattinara, il suo nome, romantico, è “Il Sogno”.

Il Trentino Alto Adige è una regione meravigliosa sotto ogni punto di vista: paesaggi verdi e sconfinati che diventano bianchi in inverno, clima rilassato e fuori dallo stress della vita cittadina e persone ospitali.

Nel mio ultimo soggiorno in zona ho deciso di pernottare nel fantastico Hotel Panorama: un posto meraviglioso, “inondato di luce” ed immerso nel verde. Si trova nel paese di Termeno, patria del Gewurztraminer, nella parte sud dell’Alto Adige. Una camera enorme, una grande terrazza su interminabili vitigni, saune ed ogni comodità oltre che gentilezza abbinate ad una prima colazione mai vista per quantità, qualità ed assortimento.

 

Cari amici di WineatWine oggi vi voglio parlare di un vino che mi è stato regalato da un amico campano e ovviamente per “campanilismo”(!!!) è un prodotto della sua regione; obiettivamente devo ammettere che si tratta davvero un buon vino.

Partiamo dalle origini del nome che, mi è stato spiegato da Francesco: la Janara, nella credenza popolare beneventana è una strega; il nome deriva probabilmente da Dianara, una sacerdotessa o dal latino “ianua” ovvero porta. 

L’azienda Agricola Monte di Grazia nasce nel 1993 per portare avanti quei vigneti “di famiglia” e per far godere anche a noi del privilegio di bere degli ottimi vini!

Quasi da subito, nel 1997, l’azienda ottiene una certificazione Bio e continuerà a lavorare come facevano i vecchi contadini: usando il letame da stalla come concime e rame dello zolfo contro la perenospora e l’oidio.

 

Il Veneto è una regione magnifica, piena di persone fantastiche ed accoglienti e di vini eccellenti.

I pregiudizi che attanagliano questo angolo d’Italia sono davvero tanti: dal fatto che il Veneto pensi solo a lavorare, allo stereotipo del Veneto razzista ed anche sui vini c’è chi parla solo di Amarone e Prosecco, o al massimo di Ripasso.

 

Mater Matuta è un’antica divinità italica, dea dell’Aurora, protettrice della procreazione e della fertilità. La venerazione di questa divinità era una pratica comune nell’Italia centrale tanto che le fu dedicato un tempio dell’antica città di Satricum, presso Le Ferriere vicino a Nettuno, a circa 50 km a sud da Roma. Nella seconda metà del secolo scorso, Dino Santarelli che era affascinato dall’Agro Pontino, fonda l’azienda vinicola Casale del Giglio, proprio alle Ferriere e non lontano da Satricum.

Questo territorio rappresentava, rispetto ad altre zone del Lazio e d’Italia, un ambiente vergine dal punto di vista vitivinicolo, da esplorare e dove eventualmente poter sperimentare. Un territorio che prima delle bonifiche di quasi un secolo fa era una distesa di acquitrini e paludi L’assenza di un passato enologico della zona diviene così lo stimolo determinante verso l’innovazione della nascente azienda vinicola. Nel 1985 si diede così vita al progetto di ricerca e sviluppo Casale del Giglio, autorizzato dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio. Tramite questa sperimentazione si raggiungeranno importanti risultati, tra cui la messa a dimora sui terreni dell’azienda di una sessantina di diversi vitigni sperimentali.

I modelli di coltivazione viticola ai quali si sono ispirate queste ricerche, sono quelli praticati a Bordeaux, in Australia ed in California, dove i vigneti sono particolarmente esposti all’influenza del mare. Proprio come l’Agro Pontino che beneficia dell’influenza del Mar Tirreno. Secondo la filosofia di Casale del Giglio, lo sviluppo futuro della vitivinicoltura non risiede solamente nel consolidamento dell’immagine di alcune zone dalla grande tradizione. Ma anche nel raggiungimento, attraverso opportune scelte viticole ed enologiche, di produzioni di alto livello in territori ancora poco conosciuti dal punto di vista del loro potenziale qualitativo, viticolo ed enologico.

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PIù Aglianico

Aglianico del Vulture, Carbone in un bicchiere

Aglianico del vulture il vino Abbiamo incontrato i fratelli Carbone presso il loro stand per un saluto e per degustare le nuove annate dei loro vini. Ma chi sono Sara e Luca Carbone? Da un decennio hanno rilanciato il vigneto di famiglia, che si trova nella zona di Melfi, nel bel mezzo del Vulture. Tra i terreni vulcanici delle Contrade Piani dell’Incoronata, Montelapis e Braide si distendono i 10 ettari di vigne di età d’impianto variabile e già produttivi. Le…

Aglianico e territorio: il vitigno difficile

Parliamo oggi di uno dei vitigni rossi più importanti del sud Italia, l’Aglianico, un'uva che dà luogo a grandi vini e che è coltivata in molti territori differenti. Vini che, considerando le differenti peculiarità territoriali e le diverse interpretazioni aziendali, sono certamente tra i più importanti d'Italia anche se non sempre tra i più conosciuti.L’occasione che ci fornisce lo spunto di parlarne è stata durante un evento organizzato da Athenaeum, dove potrete trovare dettagli sulla degustazione di Aglianico a cui…

L’Aglianico e i suoi territori – La degustazione

Alcuni giorni fa ho partecipato all’evento organizzato da Athenaeum “L’Aglianico e i suoi territori”. La serata è stata condotta dal noto giornalista e blogger del vino Luciano Pignataro. Eravamo insomma in ottime mani, considerando che Luciano è uno dei massimi esperti del vino e dei territori del sud Italia. Abbiamo degustato sette vini fatti con uve Aglianico e provenienti da ben quattro differenti territori: il Vulture in Basilicata, l’Irpinia, il Cilento, e infine il Sannio (Taburno) in Campania. La parola ai…

Taurasi di Terredora: degustazione in cantina

Abbiamo già incontrato la cantina irpina Terredora e i suoi vini. Un anno fa siamo stati con Paolo Mastroberardino al Ristoro degli Angeli, trattoria romana, durante una cena-degustazione che abbinava ad alcuni piatti della cucina tipica, quattro dei vini terredora. Quest’anno sono stato invitato da Paolo all’evento “pomeriggi in cantina”, seminario di approfondimento sul territorio e sulla realtà aziendale con una degustazione di una selezione di vini Terredora non più in commercio.L’appuntamento è per le 16 presso la cantina a…

Campania di Terredora: ad ogni cibo il suo vino

Bellissima serata con i vini Terredora al Ristoro degli Angeli, osteria tradizionale romana della Garbatella. Il programma prevede un menù degustazione abbastanza impegnativo. 52 coperti in tutto, tutti prenotati con largo anticipo da una clientela selezionata. Vediamo come i vini dell’azienda condotta da Paolo Mastroberardino si sposano con le pietanze. Ecco il menù: Aperitivo Pane croccante con burro di montagna e alici Antipasto Frittata senza uova di patate e verza e gnocchi di semolino Primi Mezzi paccheri alla gricia del…

Ramitello Di Majo Norante: il vino buono sta nella regione piccola

Il Molise è una regione troppo spesso bistrattata, ignorata; la più giovane del Paese istituita dopo la scissione della regione “Abruzzi e Molise” nel 1963. Ha due soli capoluoghi di provincia, Campobasso ed Isernia, ed è la seconda più piccola regione d’Italia dopo la Valle d’Aosta. E’ equamente divisa tra collina e montagna, tra le quali ci si può trovare davanti a paesaggi selvaggi e mozzafiato. Enologicamente non ha ancora raccolto molta notorietà, anche se è situata in un posto…

Tre Pietre il suggestivo Aglianico Normanno

Corte Normanna, società agricola a conduzione familiare, coltiva una superficie totale di venti ettari, diciotto dei quali piantati a vigneto ed i rimanenti ad uliveto. L’azienda ha sede a Guardia Sanfromondi, in provincia di Benevento, e produce sette tipologie di vino prestando particolare attenzione ai vitigni autoctoni della zona; Aglianico e Falanghina sono le pietre miliari di Corte Normanna; Longobardi, Sanniti o Romani, la nascita del centro abitato non è ancora ben chiarita.Dopo i longobardi arrivarono nella zona i Normanni…

Le Ghiandaie, l’Aglianico che vola lontano

Di Alfonso Rotolo abbiamo già parlato con un prodotto particolare Vola Lontano vino spumante, probabilmente unico nel suo genere; ora invece sto per descrivervi un vino tipico campano: l’Aglianico.Come Vola Lontano anche questo prodotto ha a che fare col volo!Prima di scendere nei particolari del nettare in sé però mi piace raccontare di come è stato scelto e del perché, visto che ritengo l’acquisto di alcune cose, soprattutto il vino, dei momenti emozionali al pari del momento in cui l’oggetto…

Cantari le Janare: il vino stregato

Cari amici di WineatWine oggi vi voglio parlare di un vino che mi è stato regalato da un amico campano e ovviamente per “campanilismo”(!!!) è un prodotto della sua regione; obiettivamente devo ammettere che si tratta davvero un buon vino. Partiamo dalle origini del nome che, mi è stato spiegato da Francesco: la Janara, nella credenza popolare beneventana è una strega; il nome deriva probabilmente da Dianara, una sacerdotessa o dal latino “ianua” ovvero porta. 

Crypta Castagnara: la qualità alla portata di tutti

Quante volte vi capita di essere incuriositi da un vino a causa dell’etichetta o del nome della cantina? Succede a tutti, anche a me. Stavolta mi sono chiesto il perché la famiglia Spiniello abbia deciso di chiamare Crypta Castagnara la propria cantina!  La risposta è semplice, la loro sede è a Grottolella, nella provincia di Avellino, un paese di circa 1000 anime nel bel mezzo dell’Irpinia. Cosa c’entra? Il comune anticamente era chiamato nel XII secolo Crypta Castagnaria (Grotta Castagnara)…
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