Posizionato a 400 m slm, il terreno dove è impiantato il vigneto è di origine alluvionale, composto prevalentemente da sabbie e argille di medio impasto, ricco di scheletro e sostanzialmente arido. Le viti che non sono irrigate, sono allevate a cordone speronato, anche se “poco ortodosso” con differenti modalità di fissaggio delle viti alla spalliera. La densità d’impianto è di 4000 ceppi per ettaro e le rese bassissime non superando i 20 quintali. Nel vigneto si verificano importanti sbalzi termici tra le stagioni e tra notte e giorno, condizione questa che fornirà al vino maggiori complessità e un corredo aromatico ricco ed elegante. La forte ventilazione, tipica in zona, riduce il rischio che si sviluppino funghi e malattie, mentre l’esposizione delle viti a sud, costantemente illuminate dal sole durante le ore diurne, e il clima, solitamente siccitoso nel periodo di maturazione delle viti, arricchiscono i vini in consistenza e struttura. Tutte caratteristiche pedoclimatiche ideali per la conduzione del vigneto, come anche l’anzianità delle viti che garantisce una maggiore qualità al vino, grazie alla maggiore capacità della pianta di esprimere il territorio in termini di struttura, equilibrio e aromaticità.
La cantina, ristrutturata di recente, sorge in un antico palmeto ed è dotata di tutte le attrezzature e le tecnologie più moderne per la vinificazione, condotta esclusivamente con pratiche biologiche e con la massima cura. Qui i grappoli maturi, esclusivamente prodotti nel vigneto aziendale e raccolti manualmente nella seconda metà di settembre, giungono in piccole cassette per rispettarne l’integrità. Dopo una pigiatura molto soffice che salvaguarda l’integrità delle bucce, il mosto viene trasferito nei fermentini termoregolati dove inizia la fermentazione alcolica. La vinificazione non supera i 10 giorni e viene monitorata senza interruzione per assicurare al vino struttura, colore, profumi ed eleganza. Si procede quindi alla svinatura mediante l’utilizzo di una moderna pressa pneumatica orizzontale a membrana, macchinario che consente di eseguire un’estrazione delicata e frazionata ad una pressione di sole 0,4 atmosfere. Completata questa fase, il vino viene lasciato affinare in botti in acciaio a contatto con le fecce fini per un anno fino all’imbottigliamento finale. Il vino così ottenuto sosterà ancora per tre mesi in bottiglia prima di essere messo in commercio.
Passiamo ora all’assaggio.
Vittoria Frappato 2016
Di colore rosso rubino lucente, roteando il bicchiere il vino forma lacrime spesse che scendono lentamente, segno di una notevole struttura. Quadro olfattivo contrassegnato da un naso molto intenso esprimendo il vino inizialmente un bouquet di fiori, geranio, rosa, seguito poi da note di frutti rossi come ciliegia, lampone e mora. Emergono poi sentori speziati di pepe, liquirizia, di erbe aromatiche mediterranee come salvia e lavanda. Bella dunque la complessità olfattiva. Al palato si presenta con una vivace freschezza ma anche con un tannino serico, nel complesso vellutato e rotondo, caratteristiche che rendono il vino in sostanziale equilibrio. Chiude lungo con un retrolfatto minerale e di timo.
La piacevole beva aumenta se degustato in abbinamento a preparazioni come primi piatti di terra con pomodoro, o a base di verdure. Ma ne ho bevuto lunghi sorsi anche da solo, davvero buono questo Frappato.