Chiudono i battenti su Vinitaly 2023 con il numero di ben 93 mila presenze complessive, di cui quasi un terzo straniere. La crescita rispetto all’ultima edizione è stata determinata prevalentemente dall’incremento di oltre il 20% della partecipazione di buyer provenienti da ben 143 differenti Paesi esteri. Si sono inoltre tenute oltre 45 mila degustazioni, con un incremento del 50% rispetto all’edizione del 2022.

Vinitaly 2022 segna la ripartenza delle grandi fiere del wine & food, con numeri da pre-pandemia: 4.400 aziende espositrici, 19 Paesi rappresentati, 700 top buyer da 50 Nazioni accreditate. Dopo l’esperienza del Vinitaly Special Edition dello scorso anno, la più importante manifestazione italiana del vino torna in un contesto complesso.

Nonostante i numeri della fiera siano quasi tornati ai livelli del 2019, con un export record del vino italiano da più di 7 miliardi di euro, assistiamo ad importanti criticità legate alla situazione internazionale. Parliamo dell’incremento dei costi delle materie prime, della scarsità di approvvigionamento di materiali come carta e bottiglie, della crisi innescata dalla guerra tra Russia e Ucraina, con il conseguente fortissimo aumento dei costi energetici e dei trasporti. E con una pandemia ancora non del tutto superata sullo sfondo. Una sorta di “tempesta perfetta”, per il sistema Italia in ripresa. Ma c’è anche dell’altro, come vedremo.

Oltre 12.000 operatori, più di 2500 buyer (circa il 22% del totale) e 60 nazioni rappresentate: Veronafiere archivia l’edizione speciale di Vinitaly. Questi i principali numeri del Vinitaly Special Edition che si è appena concluso, in un contesto certamente di ripresa, ma in uno scenario completamente differente rispetto a quello dell'ultima edizione.

“Si tratta di un risultato al di sopra delle nostre aspettative – dichiara il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese -. Aziende, consorzi, associazioni agricole e di filiera hanno premiato il progetto di questa iniziativa business che ha registrato un elevati e soddisfazione unanime. Questo evento in presenza - conclude Danese – si inserisce in uno scenario di grande accelerazione dell’export made in Italy su tutti i principali mercati target, compreso quello nazionale. Viviamo una congiuntura di forte ripresa che trova in Veronafiere un driver fondamentale per l’internazionalizzazione delle pmi e del vino italiano, impegnato ad accrescere il valore delle vendite”.