Feudi del Pisciotto coniuga il rispetto per la tradizione e del territorio con le più moderne tecniche agronomiche in vigneto e avanzate tecnologie in cantina. Viene utilizzato l'antico processo di vinificazione che prevede la sola forza di gravità come strumento per la movimentazione del mosto. Infatti, le uve raccolte a mano in vigna, dopo un’accurata cernita e la diraspatura, vengono fatte scivolare per forza di gravità nei tini in cantina, risparmiando energia e limitando le emissioni di anidride carbonica. Ma soprattutto evitando il deterioramento della qualità della materia prima dovuto all’utilizzo di apposite apparecchiature meccaniche.
Oggi parleremo dello Chardonnay Alberta Ferretti, vino appartenente alla Collezione Grandi Stilisti, linea nata dall’idea di Paolo Panerai di unire sotto il segno dell’eccellenza, grandi vini ed etichette firmate dai più importanti Fashion Designer italiani, massima espressione del nostro made in Italy. Tra tutte le uve a bacca bianca non autoctoni, il grande vitigno della Borgogna è forse quello che meglio si è adattato ai vari terroir della Sicilia. Il vigneto di Chardonnay di Feudi del Pisciotto si trova nel comune di Niscemi, nell'entroterra collinare di Gela, in provincia di Caltanissetta. La prima annata di questo vino è stata la 2007.
Le vigne di Chardonnay sono piantate a cordone speronato con una densità di 6.000 piante per ettaro, con una resa di soli 55 quintali. La vendemmia delle uve viene effettuata verso la metà di agosto. In cantina, la vinificazione si svolge in tini di acciaio a temperatura controllata e, dopo, viene eseguita anche la fermentazione malolattica. Quindi il vino matura in barrique per un periodo di 8 mesi, completando poi l’affinamento con ulteriori 8 mesi in bottiglia.
Passiamo alla degustazione dello Chardonnay Alberta Ferretti 2018.
Di colore giallo paglierino con sfumature dorate e cristallino, le note varietali del vino sono in netta evidenza. Il profilo olfattivo è fruttato, pieno e intenso, con sentori iniziali di ginestra, poi di mela e pesca gialla matura, un’esplosine di profumi tropicali di ananas. Si apre quindi a note più territoriali, di erbe aromatiche della macchia mediterranea e sensazioni iodate e marine, una spolverata di pepe bianco, regalando uno spettro olfattivo intenso e complesso. In bocca il sorso è ampio, di grande equilibrio e piacevolezza gustativa. Il vino esprime freschezza ed intensità, con un lungo finale gradevolmente sapido e ritorni fruttati e mentolati.
Chardonnay di grande fattura ma anche bevibilità, destinato ad evolvere ulteriormente e da degustare nuovamente tra almeno un paio d’anni, l’ho apprezzato molto accostandolo ad un trancio di salmone alla piastra. Ma è un vino di grande duttilità che, oltre alle preparazioni di mare, può accompagnare mirabilmente piatti di carni bianchi e a base di verdure.