Le uve provengono da vigneti di proprietà con esposizione nord-ovest e impiantati una ventina d’anni fa. Il terreno è composto da marne argillose miste ad arenarie su scheletro calcareo. Il sistema di allevamento è a spalliera e la vigna presenta una densità d’impianto di circa 2.500 ceppi per ettaro. Il vigneto è condotto in modo sostenibile, applicando i principi della difesa integrata. La vendemmia, che prevede un’attenta selezione delle uve, viene effettuata ai primi di ottobre facendo in modo che la resa sia sempre contenuta, non superando mai gli 80 quintali d’uva per ettaro.
In cantina, il Fiano viene prodotto in vasche di acciaio inox. Dopo una macerazione sulle bucce della durata di 2-3 giorni, il vino fermenta per una ventina di giorni a una temperatura controllata di 16°C. Il Fiano affina sempre in acciaio durante l’inverno e, dopo 4-5 travasi, viene messo in bottiglia dove riposa ancora per alcuni mesi prima di essere commercializzato.
Da un punto di vista analitico il vino si caratterizza per quasi 7 g/l di acidità e per un estratto secco che supera i 23 g/l. La gradazione alcolica è di 13,5°.
Passiamo alla degustazione.
Fiano d’Avellino 2014
Il vino si presenta con una veste color paglierino intenso, vivido e cristallino. Naso vario e complesso che propone un interessante ventaglio olfattivo. Ai delicati profumi floreali di acacia, presto subentrano i più intensi fruttati, con un’albicocca in evidenza a cui seguono pesca gialla, agrumi e tracce di ananas. Quindi sbuffi di tiglio e menta per chiudere con sentori di pietra focaia e mandorla amara. Palato pieno e coerente con l’olfatto. Sontuoso e ricco di materia, colpisce la veemente freschezza e la mineralità, chiari indizi di una sicura capacità evolutiva del vino che, tra l’altro, abbiamo già sperimentato in passato con soddisfazione. Grande la profondità e lunghissima la persistenza gusto-olfattiva che si caratterizza ancora da ritorni mandorlati.
Anche se per il momento è molto giovane e austero, il vino è già armonico e caratterizzato dall’elevata acidità e dalla ricchezza e complessità dei profumi. Un vino emozionante, che conferma le impressioni che avevamo avuto degustando il 2009 in abbinamento al risotto alla zucca.