Praticamente uve bianche lavorate come uve rosse.
Nella coltivazione si privilegia metodi biologici e biodinamici, senza l’utilizzo di sostanze chimiche, con grande cura e selezione dei grappoli. Vendemmia fatta rigorosamente a mano e in ritardo rispetto a quella normale.
È, probabilmente un mercato di nicchia, pochi produttori che tutti insieme, in Italia, non fanno più di 500.000 bottiglie tutte comprese in Friuli Venezia Giulia. In particolare tra Collio e Carso, dove sono nati questi vini così particolari utilizzando vitigni tipici del territorio. Ma è in Oslavia, riconosciuta come patria dei vini macerati, che alcuni vignaioli tra cui Gravner, Radikon e Princic hanno cambiato le regole del gioco imponendo un grande prodotto imitato da produttori tedeschi, francesi senza dimenticare i sloveni.
Proprio dei vini macerati di Gravner e della sua Ribolla gialla vorrei parlarvi per meglio far comprendere come un mito possa creare un capolavoro.
Il vino fermenta in anfore di terracotta per 7 mesi senza lieviti aggiunti né controllo della temperatura.
La maturazione avviene in botti di rovere da 20-70 hl.
Degustazione vino arancione
La sua Ribolla Anfora 2004, da uva ribolla 100%, si presenta alla vista molto luminoso. Il naso è stupefacente, con note di castagne, cacao, mandorla, pasticceria da forno, tabacco e rosa appassita. In bocca è caldo e pieno, una nuvola di note speziate che rimangono a lungo. Vino di difficile abbinamento a cui accosterei piatti strutturati a base di tartufo, bottarga o gamberoni foderati con pancetta affumicata.
Prezzo alto per questo cavallo di razza ma è una esperienza da provare una volta nella vita. Prosit.