L’aglianico, vitigno ricchissimo di polifenoli, genera un mosto di colore bluastro dando vita a vini estremamente concentrati. Dopo la fermentazione alcolica, il vino che diventerà Taurasi trascorre circa 20 mesi in barrique e in botti da 20 hl. Nelle annate favorevoli viene prodotta anche la Riserva, con un passaggio in legno più importante e un maggiore affinamento in bottiglia.
I Taurasi di Perillo diventano così vini potenti, ricchi di estratti e di grande profondità gustativa. E necessitano di tempo e pazienza per domare la straordinaria e aggressiva carica tannica. Come ho potuto constatare durante la degustazione di cinque campioni, due Taurasi (2007 e 2005) e tre Taurasi Riserva (2006, 2004 e 2003).
Taurasi 2007, 14%
Di colore rubino con orlo granato, naso complesso e articolato, con note di frutta rossa con prugna e ciliegia in netta evidenza. Quindi toni speziati di pepe, tabacco e sfumature boisé. Bocca grintosa, con tannini asciuganti e una grandissima acidità in evidenza. Chiude lunghissimo con ritorni minerali e di liquirizia.
Taurasi Riserva 2006, 14%
Colore granato con bellissimi bagliori rubino, l’attacco olfattivo fornisce sensazioni impetuose. Cuoio, terra, tè nero, note fungine. Bocca larga e dinamica, con una grande sapidità in evidenza e un percettibile nerbo acido. Il tannino è fitto, non particolarmente carezzevole, ma in grado di risolversi in un lunghissimo finale balsamico.
Taurasi 2005, 13,5%
Granato pieno e lucente, al naso esprime un concentrato di frutta matura e croccante, principalmente amarene e prugne in confettura. Poi, in sequenza, sottobosco, sentori resinosi e balsamici. La grande struttura tannica e la notevole spalla acida lo rende ancora un po’ duro e bisognoso di tempo e di affinamento.
Taurasi Riserva 2004, 13,5%
Colore granato cupo, con una grande concentrazione al centro del bicchiere. Naso complesso, con note fruttate di confettura di ciliegie, erbe aromatiche su un fondo scuro di sottobosco e cuoio. In bocca il tannino appare ancora molto condensato, anche se il tempo ne ha smussato gli spigoli più acuti. Chiude lungo con ritorni retrolfattivi di liquirizia.
Taurasi Riserva 2003, 14%
Di colore granato fitto, al naso colpiscono le note balsamiche e affumicate che risultano ben fuse con le sfumature tostate cioccolatose. Sentori di confettura di frutta rossa confermano la matrice calda dell’annata. In bocca le componenti dure sono finalmente ben bilanciate da morbidezza glicerica e alcol, con il tannino ormai ben fuso nel vino. Media la persistenza balsamica.
In conclusione, ho avuto modo di degustare vini importanti, da attendere fiduciosi in cantina e che di solito danno il meglio di sé dopo almeno un decennio. Al termine dell’esperienza ringrazio e saluto, consolidando la consapevolezza di quali molteplici espressioni questo grande vino può avere.