Sabato, 02 Gennaio 2016 13:06

Pinot bianco, in bocca al Lupo!

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Per l’anno nuovo? In bocca al lupo!

Non sono un tipo scaramantico, ma conservare questo vino per stapparlo il 31 di dicembre era una tentazione troppo forte! L’ho acquistato online proprio perché influenzato dal nome e dall’etichetta, ebbene si, capita anche a me!

In bocca al Lupo è un Pinot Bianco in purezza prodotto sui Colli Orientali del Friuli dall’azienda “Le buse dal lof” che in lingua friulana vuol dire proprio “La Tana del Lupo”, nome che deriva dalla zona in cui sorge questa realtà del nord-est italiano.

Nata nel 1972 grazie alla grinta di Giuseppe Pavan, oggi è condaotta da Michele che continua ad apportare ammodernamenti e novità, nel rispetto della tradizione.

I vigneti di questo Pinot sono coltivati con sistema guyot su un terreno molto minerale; la vendemmia, rigorosamente manuale viene effettuata ad agosto.

Questo vino viene lasciato a contatto con le fecce nobili per quattro mesi utilizzando la tecnica del batonage, e poi lasciato in bottiglia per altri due mesi. Il risultato è un vino abbastanza alcolico, 13 gradi, ed olfattivamente complesso.

Si presenta con colore giallo paglierino tendente all’oro; al naso è molto minerale, con profumi di biancospino, sambuco, acacia, pesca bianca, pompelmo rosa, pepe rosa e una lontana ceralacca; per certi profumi ricorda un Sauvignon.

In bocca è rotondo, di ottima struttura, molto sapido e moderatamente acido, un vino molto persistente e rotondo.

Una piccola curiosità, il detto “In bocca al lupo” c’è chi ritiene che derivi dal fatto che la lupa trattenga i propri cuccioli nella bocca per trasportarli e tenerli al sicuro e pertanto, secondo questo modo di interpretare le origini di questo modo di dire, non si dovrebbe rispondere con il “Crepi!”, ma semplicemente ringraziando!

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Bevendo gli uomini migliorano: fanno buoni affari, vincono le cause, son felici e sostengono gli amici.

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