Il clima mite, che viene favorito dalla vicinanza del lago di Caldaro, e l’altitudine ideale compresa tra i 330 e i 400 metri s.l.m. sono un formidabile aiuto per lo sviluppo di uve di qualità. Le varietà coltivate a Castel Ringberg sono Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Lagrein Pinot Grigio, Riesling, Sauvignon blanc e Schiava. Le uve verranno poi selezionate in modo molto scrupoloso per essere poi lavorate nella cantina di Termeno.
A Castel Ringberg, il Sauvignon trova quindi un habitat ideale per la sua crescita. Secondo la filosofia aziendale, anche questo vigneto è condotto seguendo i principi di un’elevata sostenibilità ambientale. Nel massimo rispetto dell’ecosistema e in modo tale che di questo patrimonio naturale possano benficiarne i posteri.
La densità d’impianto è di 6-7000 ceppi per ettaro, la resa dell’uva di soli 80 quintali. Questo significa che ogni pianta produce poco più di un chilo d’uva, il che la dice lunga sul rigore della conduzione agronomica del vigneto.
Passiamo al vino. Giunta in cantina dopo accurata selezione, l’uva raccolta sosta sulle bucce per alcune ore. Viene poi sottoposta a una pressatura soffice prima che parta la fermentazione. Dopo la decantazione statica del mosto, la maggior parte della massa fermenta in acciaio a una temperatura che viene abbassata e controllata di 18°C, rimanendo successivamente sui lieviti fino in primavera. Il rimanente 15% fermenta in barrique. L’assemblaggio avviene poco prima dell’imbottigliamento, quindi il vino matura in bottiglia per alcuni mesi prima della commercializzazione.
Questo Sauvignon dal colore paglierino brillante, si contraddistingue subito per i caratteristici sentori di uva spina matura e frutta esotica, con pompelmo e papaia in evidenza. Nello spettro aromatico elegante e armonico emergono dunque i sentori floreali di fiori di pesco, zagara e sambuco e i vegetali di erba appena falciata e bagnata, con sbuffi di rosmarino. Naso decisamente ampio. In bocca il vino è intenso e persistente: colpisce subito la veemente acidità che lascia poi spazio a una sontuosa mineralità che caratterizza la lunga chiusura.
È noto che amo molto i vini fatti con il Sauvignon blanc, uva di origine francese introdotta in Alto Adige alla fine dell’Ottocento. Sovente, questi vini provocano in me emozioni uniche. Motivo per cui in passato ne ho raccontati diversi, soprattutto friulani. Questo è differente, affilato come una lama, elegante, lunghissimo e dalla spiccata personalità. Da provare accostandolo a un’orata al forno guarnita di olive, con erbe aromatiche come timo o rosmarino.