Lunedì, 08 Dicembre 2014 18:50

Omomorto bollicine "volutamente declassate"

Scritto da
Vota questo articolo
(4 Voti)

LE NUOVE BOLLICINE: DURELLO OMOMORTO

A Gambellara, tra i colli a cavallo del vicentino e del veronese si trova la cantina Menti Giovanni. Questa particolare azienda segue i principi della biodinamica secondo cui la pratica produttiva agricola opera in maniera eticamente rispettosa nei confronti dell'ambiente e del lavoro, in modo da produrre cibi che nutrono tutto l'essere umano, non solo la sua componente fisica.
Gli interventi in campo sono minimi e riguardano la copertura con zolfo e rame per la peronospora e l’oidio ed in cantina il vino segue il suo naturale sviluppo, senza l’uso di coadiuvanti.
Stefano Menti ci tiene a sottolineare l’impiego della lavorazione manuale nella gestione dell’intera filiera, più conveniente sia dal punto di vista quantitativo sia economico rispetto al biologico, il tutto in una visione di autoconsumo.
Tra i vari vini, l’azienda produce Omomorto, vino spumante brut proveniente da uva durella in purezza, ottenuta da vigneti di 30 anni circa che si estendono per un intero ettaro. La singolare etichetta nera riporta la dicitura “volutamente declassato” ad indicare la volontà di quest’azienda di volersi distinguere rispetto alle denominazioni di origine che non garantiscono qualità al consumatore.
Il nome deriva da un fatto di sangue avvenuto nel XIII secolo, quando un contadino di Montorso uccise un suo compare di Roncà tra le colline di Gambellara. Leggenda vuole che la figlia della vittima ritrovò il corpo del genitore grazie ad una luce guida.

La vendemmia è compiuta manualmente ad inizio-metà ottobre lavorando su uve integre e perfettamente sane che, una volta in cantina, vengono caricate in pressa intere e pigiate a 0,6 bar. La fermentazione prevede un particolare metodo Charmat dove l’autoclave viene impiegata come una sorta di tino. Il processo avviene con l’intervento di lieviti naturali e quando si arriva alla sua conclusione le valvole di controllo della pressione vengono chiuse in modo da conglobare l’anidride carbonica di fine fermentazione, ottenendo così un vino spumante senza l’utilizzo della rifermentazione.

Dopo il travaso segue un periodo di 12 mesi in autoclave.
Un aspetto interessante dal punto di vista chimico di questo vino è rappresentato dalla stabilità proteica che raggiunge anche in assenza di chiarifica. 
Vino di un bel colore giallo paglierino carico, arricchito da bollicine fini e decisamente persistenti ed eleganti. 
Secco fino dosage zero, in base ai quantitativi di zuccheri presenti a fine fermentazione.
In esso spicca una buona acidità, suo elemento caratterizzante, tanto che fu proprio quest’ultima a spingere a tentare la via della spumantizzazione con il metodo Martinotti - Charmat.
Al naso richiama sentori di fiori delicati come acacia e glicine, leggermente pungenti, accompagnati dal delicato aroma della frutta fresca; ad essi seguono in bocca un’avvolgente freschezza ed una gradevole mineralità derivante dai particolari suoli di origine vulcanica da cui proviene. 
Un vino strutturato e ricco dal punto di vista organolettico ma estremamente di facile beva per la sua freschezza. Da abbinare a cibi saporiti e, se si vuole sfidare la tradizione, anche con il piatto tipico del vicentino: il baccalà.

Letto 2462 volte
Alessandra Mantia

( Veneto - Vicenza )

Classe '88. Laureata nel Corso Triennale di Scienze e tecnologie vitivinicole ed enologiche presso l'Università di Verona.
Laureata nel Corso di Laurea Magistrale Interateneo di Scienze vitivinicole ed enologiche di Asti.
Sommelier FISAR di III livello - delegazione di Vicenza.
Amo leggere e soprattutto viaggiare.
Ogni nuova esperienza dovrebbe andare coronata da un buon bicchiere sempre da condividere.

Potrebbe interessarti anche:

  • Amarone Corte Giara, altra perla Allegrini Amarone Corte Giara, altra perla Allegrini

    Abbiamo già incontrato Allegrini, azienda della Valpolicella con una storia ultracentenaria nella produzione del vino, che in tempi più recenti ha esteso la sua offerta enologica ai prodotti di due tenute in Toscana. In quella occasione abbiamo parlato di una straordinaria Corvina in purezza, La Poja, da uve che non subiscono alcun appassimento. Adesso voglio raccontare la degustazione dell’Amarone Corte Giara, vino della più classica tradizione della Valpolicella, dove il vigneto dell’azienda si estende per circa 100 ettari. Da qui inizia il cammino dell’Amarone, uno dei grandi ambasciatori nel mondo del vino made in Italy.

    La Valpolicella, una delle aree più prestigiose del panorama enologico italiano, è stata terra dedita alla viticoltura sin dall’antichità. L'etimologia del suo stesso nome: "val polis cellae" significa, infatti, "la valle delle molte cantine". Zona molto vocata alla produzione di vini di qualità, grazie anche alla sua preminente posizione collinare, presenta un territorio in prevalenza calcareo e, dal punto di vista geologico, risalente ai periodi Giurassico e Cretaceo. Il clima è generalmente mite e temperato.

  • Valdobbiadene Cartizze Superiore Col Vetoraz: il vino scelto dagli Obama Valdobbiadene Cartizze Superiore Col Vetoraz: il vino scelto dagli Obama

    Anche oggi siamo in vena di bollicine!

    La scelta è ricaduta su un’azienda Veneta: Col Vetoraz, che ha sede nel punto più alto del Cartizze, a S. Stefano di Valdobbiadene, a circa 400 metri sul livello del mare, in un angolo di paradiso dal quale è possibile ammirare questa fantastica zona zeppa di vitigni!

    In questo posto meraviglioso la famiglia Miotto si è insediata già nel 1838 puntando da subito sulla coltivazione della vite; nel 1993 Francesco Miotto, assieme a Paolo De Bortoli e Loris Dall’Acqua, hanno dato vita a Col Vetoraz, una delle più interessanti e rinomate aziende della zona.

    Il prodotto che degusteremo oggi è un'eccellenza all’interno della vasta scelta di Prosecco che potremmo andare a bere.

  • Bellezza e cura del dettaglio: degustando Infinity Bellezza e cura del dettaglio: degustando Infinity

    Sono una persona molto attenta ai dettagli, ai particolari ed alla presentazione dei prodotti; credo che il packaging faccia la sua parte, ma allo stesso tempo diffido di prodotti troppo studiati e fatti per piacere già dal primo impatto visivo.

    E’ con questo background che mi sono avvicinato alla degustazione di questo prodotto dalla bottiglia molto accattivante, ideale per ristoranti, bar e discoteche.

    Ho stappato la bottiglia cosciente che almeno, qualora non mi fosse piaciuto, avrei potuto ricavarci una bella lampada! 

  • Non solo Amarone: degustiamo Corvina Castelforte Non solo Amarone: degustiamo Corvina Castelforte

    Il Veneto è una regione magnifica, piena di persone fantastiche ed accoglienti e di vini eccellenti.

    I pregiudizi che attanagliano questo angolo d’Italia sono davvero tanti: dal fatto che il Veneto pensi solo a lavorare, allo stereotipo del Veneto razzista ed anche sui vini c’è chi parla solo di Amarone e Prosecco, o al massimo di Ripasso.

     

  • Le Pontare Zanotti: un altro "Ripasso" non guasta Le Pontare Zanotti: un altro "Ripasso" non guasta

    Il Veneto è una gran bella regione, spesso penalizzata da pregiudizi e gente che, millantando un grande attaccamento alla propria terra, non fa altro che lederne l'immagine.
    Il Veneto è anche la terra di grandi vini, legata soprattutto all'Amarone ed al Prosecco, ma non sono soli.

1 commento

  • Link al commento Cristian Mercoledì, 10 Dicembre 2014 11:33 inviato da Cristian

    Il migliore Durello in commercio, un vino emozionante e buono anche per l'ambiente.

    Rapporto

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

© 2011 Wine at Wine . All Rights Reserved.

Please publish modules in offcanvas position.