Il colore è un rosso rubino intenso con la caratteristica “unghia” aranciata del Negroamaro; lasciato un po' ossigenare sprigiona aromi di frutti rossi, distinguiamo il mirtillo e si sente vagamente del pepe e della cannella.
Al palato una nota balsamica iniziale che non mi entusiasma ma che si attenua lasciando decantare un po’ il prodotto, il tannino è delicato e non infastidisce ed il passaggio in legno non appare invasivo come talvolta succede in alcune cantine.
Un prodotto che non dispiace, buono ma senza particolari pretese ideale per pranzo e cena di tutti i giorni visto anche il suo costo abbordabile.
Importante notare che questo vino ha vinto la medaglia d’argento al China Wine Awards nel 2012 (l’oro è andato a Patrimonio altro “pupillo” di Elio Taurino) e sembra piacere non poco ai winelovers asiatici.
Una delle spiegazioni è correlata al marketing di questo prodotto che è esplicitamente legato alla bellezza femminile, i cinesi si sono infatti innamorati della testimonial della bottiglia.
I nostri complimenti alla lungimiranza commerciale e di marketing dell’azienda, aspetti che, in Italia, specie al sud, vengono spesso trascurati.
“Scelta di vite” recita una pubblicità di Taurosso, “e non solo” ci viene da aggiungere!