Sfruttando le basse temperature, anche ben al di sotto dei 0°C, i grappoli ancora congelati vengono portati in cantina, ridotti in polvere e predisposti per l’inizio della fermentazione.
In bocca i “vini di ghiaccio” rivelano una vellutata morbidezza, risultato dal perfetto equilibrio tra zucchero e alcool, ed una spiccata,ma non fastidiosa, acidità donata dalla forte escursione termica giorno/notte.
Le fresche note citriche legate a della frutta come albicocche o pesche acerbe, trovano un interessante abbinamento a della pasticceria secca, del cioccolato fondente o a dei formaggi erborinati.
Le uve principalmente utilizzate sono il Riesling o il Vidal; mentre nella versione “rossa” è il Cabernet Franc a farla da padrone.
Ultimamente hanno riscontrato un ottimo successo anche le versioni spumantizzate.
I vini di ghiaccio furono creati dai Romani, ma attualmente i miglior produttori a livello mondiale sono il Canada,soprattutto nella zona dell’Ontario,e la Germania.
In Italia troviamo qualche ottima produzione in Emilia Romagna,Piemonte e Valle D’Aosta.