E’ domenica ed alla fine di un pasto leggero entrano in gioco delle sfogliatelle fresche, da poco sfornate dalla pasticceria di fiducia; mi ricordo del mio “amico” mai dimenticato: proviamolo!
Rosso rubino impenetrabile, forti riflessi viola attraggono le pupille.
Il naso causa l’acquolina: frutta candita, confettura di frutti rossi, spezie dolci con particolare spicco per la vaniglia e miele formano un bouquet molto complesso che “sazia” l’olfatto.
Non si resiste! Bisogna berlo!
In bocca corposo, sembra di confrontarsi con una di quelle confetture da abbinare a formaggi stagionati! Ecco, appunto! Come ho potuto non pensarci! Sarebbe stato perfetto anche per quell’abbinamento; ma ora è tardi e la sfogliatella frolla, la mia preferita, potrebbe offendersi!
Torniamo al palato, decisamente soddisfatto dal corpo di questo vino che appare bilanciato dal giusto rapporto tra zuccheri residui e grado alcolico e dall’opportuna acidità coadiuvata dagli eleganti tannini.
Maroni dice che “massaggia” la bocca… e descrive perfettamente la sensazione che prova chi beve questo fantastico vino.
L’abbinamento mi ha soddisfatto, bello questo matrimonio tra terre vicine ma profondamente diverse; ora però mi è rimasta in bocca la curiosità di provarlo con qualche formaggio di cui il foggiano è ricco!