Il vino che degusteremo oggi è il Coupè non dosato, prima di berlo non possiamo fare a meno di citare il sito dell’azienda che lo presenta magicamente così:
“Un nome evocativo che rimanda a un immaginario fatto di passione, stile e spensieratezza.”
Stati d’animo associati al consumatore finale di bollicine che probabilmente cerca proprio queste sensazioni.
“Le sue origini: La parola Coupè deriva infatti dal vero francese Couper tradotto tagliare, un concetto che nell’enologia viene condensato nel termine Cuvée”
Se fosse un attore, probabilmente questo vino sarebbe James Dean: bello, spensierato, incontenibile; se fosse un’auto sarebbe una Aston Martin DB5 Coupè. quella dei vecchi 007, avventurosa, sbarazzina, elegante; siamo sicuri che in risultato è quello sperato!
Davvero un ottimo lavoro dell’agenzia di comunicazione Ranieri Design e di Gigi Simeoni il fumettista che ha prestato la sua professionalità al mondo del vino.
Il vino di oggi viene prodotto ovviamente nella zona del Franciacorta DOCG, tra i comuni di Bornato, Brescia, Cellatica, Erbusco, Monterotondo, Provaglio, Provezze, Cologne, Passirano ed Adro. I terreni qui hanno diversa composizione dal morenico glaciale al sabbioso/argilloso.
Questo vino è una cuveé di Chardonnay (e si sente!) e Pinot Nero.
Viene lasciato fermentare per il 56% in tini d’acciaio ed il restante 44% in botti di rovere che ne renderanno ancor più complesso il profilo aromatico; poi 24 mesi in bottiglia, sui lieviti, a concludere il processo.
Alla vista si presenta con un colore giallo paglierino molto luminoso e riflessi verdognoli ed un perlage fine ed elegante; al naso è davvero molto complesso ed ammaliante: ananas, agrumi, pompelmo rosa, sambuco, iodio, mandorla, burro. Al palato è acidissimo, tagliente come la spada di Uma Thurman in Kill Bill; ideale per il pasteggio, elegante come aperitivo.
Un’azienda grande, forte, un marketing ben fatto, la presenza di Farinetti, un prodotto conosciuto come il Franciacorta: quanto materiale per criticare! Qui un esperto di vini ci andrebbe a nozze!! Se il tutto però è al servizio di un buon prodotto, che non costa neanche tantissimo (circa 20 euro in enoteca” allora “Che parlamm a fa’ semp re stessi cose?” direbbe Pino Daniele.