Mercoledì, 30 Aprile 2014 16:31

Triacca presenta la Chiavennasca, il Nebbiolo di Valtellina

Scritto da
Vota questo articolo
(20 Voti)

L’azienda Triacca è una delle più importanti realtà della Valtellina, comprensorio della Lombardia settentrionale, dove il Nebbiolo – chiamato localmente Chiavennasca – trova uno dei suoi più suggestivi habitat.
Operando dal lontano 1897, recentemente la cantina è stata sottoposta a una radicale trasformazione, rivolta specialmente verso una maggiore implementazione tecnologica delle attrezzature. Di pari passo, anche il vigneto è stato oggetto di un ripensamento complessivo, con una più spinta ricerca clonale e la sostituzione dei più vecchi impianti.

Nei 40 ettari della tenuta vengono prodotte oltre 400.000 bottiglie, molte delle quali vinificando proprio la Chiavennasca. Pertanto, accanto ai Valtellina Superiore, che provengono dalle note sottozone Inferno, Sassella e Grumello, vengono prodotti i Valtellina Superiore Prestigio, la riserva La Gatta e, a completamento della gamma, lo Sfurzat San Domenico, il vino di punta dell’azienda.

Vi raccontiamo quindi tre delle migliori espressioni di Chiavennasca della cantina.


Valtellina Superiore Prestigio 2009

Vino rosso granato trasparente, naso di gran classe con note di bocciolo di rosa in evidenza, accompagnate da frutta rossa di marasca, visciola, quindi toni speziati di vaniglia, pepe e ancora cuoio e liquirizia. In bocca una frustata di acidità e un tannino setosissimo, non ancora ben domi, fanno presagire una lunga vita a questo bel vino. Prodotto con uve leggermente appassite, trascorre 18 mesi in barrique di primo e secondo passaggio e ulteriori 12mesi in bottiglia.

Valtellina Superiore Riserva La Gatta 2009

Di colore granato luminoso, percepiamo subito sentori floreali di rosa fresca, di frutti di bosco, vaniglia, chiodi di garofano e tabacco. Al palato la sferzante freschezza e il tannino prevalgono sulla morbidezza e l’alcolicità, anche se reputiamo che il vino sia ancora giovanissimo e decisamente in evoluzione. Nitidi i ritorni retrolfattivi di frutta matura e balsamici. Prodotto con le uve provenienti dall’omonimo vigneto La Gatta, anche questo vino affina per 18 mesi in legno e altrettanti in bottiglia.

Sforzato della Valtellina San Domenico 2009

Ancora una tonalità di granato per questo vino rosso, anche se più carico rispetto a quello dei precedenti due campioni. Bouquet aristocratico, dove i sentori floreali sono più soffusi, mentre le note fruttate di mirtillo in confettura si sovrappongono a quelle speziate di pepe e tostate di caffè amaro e balsamico nel finale. In bocca la carica tannica è soltanto parzialmente bilanciata da un alcol molto ben presente. Le uve appassiscono per quasi quattro mesi in fruttaia e, dopo la vinificazione, il vino matura due anni in botte e uno in bottiglia.


Vino molto longevo, da provare tra un paio di decenni. Ho un 2000 in cantina: prima di aprirlo tocca aspettare....

Letto 3429 volte
Alessandro Genova

Sommelier professionista dal febbraio del 2005, sono soprattutto un appassionato a cui piace leggere e documentarsi a proposito dei territori, delle tecniche di degustazione e del meraviglioso mondo che ruota attorno al vino. E che ama ovviamente degustare.

Mi piace mantenere relazioni con produttori, enologi e appassionati come me e non disdegno l’approfondimento delle problematiche distributive e marketing della produzione e della commercializzazione del vino.

https://www.linkedin.com/in/alessandro-genova-99b69637

Potrebbe interessarti anche:

  • Capriano del Colle 1884 Riserva, una vera scoperta Capriano del Colle 1884 Riserva, una vera scoperta

    La cantina San Michele si trova nella zona di produzione del Capriano del Colle, piccola e poco conosciuta denominazione del bresciano. Il territorio è caratterizzato dall’altopiano del Monte Netto, dove il vigneto si distende, a un’altitudine di circa 100 m. rispetto alla Pianura Padana, su terreni compositi, con un’alternanza di strati argilloso-calcarei, di detriti, sabbia e ghiaia. Le vigne godono di un’ottima esposizione e il territorio risulta particolarmente adatto alla coltivazione della vite.

    La cantina è stata fondata negli anni ’80 del secolo scorso ed è oggi condotta dai cugini Mario ed Elena Danesi. Il vigneto, che si trova in fase di conversione al biologico, è variegato, comprendendo vigne vecchie – come la vigna del Cirillo – e altre di impianto più recente. In ogni caso, anche l’uso di zolfo e rame è sempre stato molto limitato. Di proprietà della cantina è la cascina Belvedere, fondata nel 1884, anno che dà il nome alla Riserva di Capriano del Colle che abbiamo assaggiato.

    Abbiamo degustato quattro annate del 1884. Le più recenti – 2012 e 2011 – sono frutto dell’assemblaggio di Merlot 50%, Marzemino 40% e Sangiovese 10%; il 2009 e il 2008, invece, sono un blend di Marzemino 40%, Sangiovese 40%, Merlot 15% e un saldo di Barbera. In tutti i casi, le uve sono vinificate separatamente. La fermentazione dura una ventina di giorni, quindi i vini sostano in vasche di cemento dove svolgono anche la malolattica. Dopo i travasi, intorno a marzo vengono messi in barrique e tonneau dove affinano per oltre un anno. Quindi i diversi vini vengono uniti e amalgamati per due o tre mesi in vasche di cemento prima dell’imbottigliamento. Il vino sosta infine in bottiglia per un anno prima della commercializzazione.

  • Il “Sogno” di Travaglini datato 2006 è diventato realtà per il mio palato Il “Sogno” di Travaglini datato 2006 è diventato realtà per il mio palato

    l vino di cui sto per parlarvi è stato acquistato online, sperimentando Wineverse ed approfittando di coupon Groupalia… peccato che l’ecommerce sia andato offline mantenendo attivo solo il blog (sul quale l’ultimo articolo è datato luglio 2015!)…

    Grandi investimenti, giornali che tessevano le lodi di questa start-up ed alla fine il rumore di un tonfo…

    Veniamo ora al vino, prodotto da Travaglini, azienda piemontese famosa per il Gattinara, il suo nome, romantico, è “Il Sogno”.

  • Vignaioli di Langa e Piemonte: evento a Roma Vignaioli di Langa e Piemonte: evento a Roma

    L’esperienza sensoriale del Nebbiolo, il bellissimo principe delle Langhe. 

    Nebbiolo, uva straordinaria e complicata, esaltante ma di difficile coltivazione. Unisce scarsa produttività ad una difficile adattabilità a terreni diversi da quelli originari. Presenta una fioritura precoce, nella prima decade di aprile, e una maturazione tardiva, spesso ad ottobre inoltrato quando viene vendemmiata.

  • La Pranda Cantine del Nebbiolo: spremuta di Piemonte La Pranda Cantine del Nebbiolo: spremuta di Piemonte

    Avere amici piemontesi ha tanti vantaggi, anche se per un napoletano, mangiare alle 12:30 o anche alle 13 o’clock potrebbe essere un problema!
    Il Piemonte è una regione che, da un punto di vista enologico, non ha bisogno di presentazioni, ma ci si può trovare spaesati se si è alla ricerca di un vino magari meno conosciuto dei soliti.
    Questa chicca è stata degustata da esperti come Luca Maroni ed il compianto Veronelli, io, fino a poco fa non l’avevo mai degustata.
    Parliamo di un Langhe Rosso prodotto da uve biologiche grazie al lavoro dell’azienda Cantina del Nebbiolo che ha sede in provincia di Cuneo.

  • Ghemme di Torraccia del Piantavigna, grande vino Piemontese Ghemme di Torraccia del Piantavigna, grande vino Piemontese

    Quella dell’azienda vinicola Torraccia del Piantavigna è una bella storia quasi quarantennale dell’Alto Piemonte. 38 ettari ai piedi del Monte Rosa coltivati a Nebbiolo, Vespolina e Erbaluce che permettono la produzione dei più grandi vini della valle del fiume Sesia.
    Il Nebbiolo è senz’ombra di dubbio il vitigno principe del Piemonte. Ha una fioritura precoce (prima metà di aprile) e una maturazione tardiva (ottobre). Il lungo ciclo vegetativo, se da una parte favorisce l’evoluzione di un profilo olfattivo di straordinaria finezza e complessità, dall’altra rende il Nebbiolo un vitigno difficile da gestire e naturalmente sottoposto a numerosi rischi atmosferici. Siamo abituati a pensare che il suo territorio d’elezione sia nelle Langhe e nel Roero, anche se nell’Alto Piemonte ha trovato un habitat di assoluto favore. Fatto testimoniato dal pregio di alcuni vini della zona, come i Gattinara e i Ghemme.
    Ed è il Ghemme 2005 di Torraccia del Piantavigna che raccontiamo oggi, un vino che ci ha sorpreso sì, ma soltanto fino ad un certo punto. Vino che nasce dall’uvaggio storico della zona: Nebbiolo (90%) e Vespolina, uva locale che conferisce zuccheri, profumi e una certa intensità cromatica.

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

PIù Aglianico

Aglianico del Vulture, Carbone in un bicchiere

Aglianico del vulture il vino Abbiamo incontrato i fratelli Carbone presso il loro stand per un saluto e per degustare le nuove annate dei loro vini. Ma chi sono Sara e Luca Carbone? Da un decennio hanno rilanciato il vigneto di famiglia, che si trova nella zona di Melfi, nel bel mezzo del Vulture. Tra i terreni vulcanici delle Contrade Piani dell’Incoronata, Montelapis e Braide si distendono i 10 ettari di vigne di età d’impianto variabile e già produttivi. Le…

Aglianico e territorio: il vitigno difficile

Parliamo oggi di uno dei vitigni rossi più importanti del sud Italia, l’Aglianico, un'uva che dà luogo a grandi vini e che è coltivata in molti territori differenti. Vini che, considerando le differenti peculiarità territoriali e le diverse interpretazioni aziendali, sono certamente tra i più importanti d'Italia anche se non sempre tra i più conosciuti.L’occasione che ci fornisce lo spunto di parlarne è stata durante un evento organizzato da Athenaeum, dove potrete trovare dettagli sulla degustazione di Aglianico a cui…

L’Aglianico e i suoi territori – La degustazione

Alcuni giorni fa ho partecipato all’evento organizzato da Athenaeum “L’Aglianico e i suoi territori”. La serata è stata condotta dal noto giornalista e blogger del vino Luciano Pignataro. Eravamo insomma in ottime mani, considerando che Luciano è uno dei massimi esperti del vino e dei territori del sud Italia. Abbiamo degustato sette vini fatti con uve Aglianico e provenienti da ben quattro differenti territori: il Vulture in Basilicata, l’Irpinia, il Cilento, e infine il Sannio (Taburno) in Campania. La parola ai…

Taurasi di Terredora: degustazione in cantina

Abbiamo già incontrato la cantina irpina Terredora e i suoi vini. Un anno fa siamo stati con Paolo Mastroberardino al Ristoro degli Angeli, trattoria romana, durante una cena-degustazione che abbinava ad alcuni piatti della cucina tipica, quattro dei vini terredora. Quest’anno sono stato invitato da Paolo all’evento “pomeriggi in cantina”, seminario di approfondimento sul territorio e sulla realtà aziendale con una degustazione di una selezione di vini Terredora non più in commercio.L’appuntamento è per le 16 presso la cantina a…

Campania di Terredora: ad ogni cibo il suo vino

Bellissima serata con i vini Terredora al Ristoro degli Angeli, osteria tradizionale romana della Garbatella. Il programma prevede un menù degustazione abbastanza impegnativo. 52 coperti in tutto, tutti prenotati con largo anticipo da una clientela selezionata. Vediamo come i vini dell’azienda condotta da Paolo Mastroberardino si sposano con le pietanze. Ecco il menù: Aperitivo Pane croccante con burro di montagna e alici Antipasto Frittata senza uova di patate e verza e gnocchi di semolino Primi Mezzi paccheri alla gricia del…

Ramitello Di Majo Norante: il vino buono sta nella regione piccola

Il Molise è una regione troppo spesso bistrattata, ignorata; la più giovane del Paese istituita dopo la scissione della regione “Abruzzi e Molise” nel 1963. Ha due soli capoluoghi di provincia, Campobasso ed Isernia, ed è la seconda più piccola regione d’Italia dopo la Valle d’Aosta. E’ equamente divisa tra collina e montagna, tra le quali ci si può trovare davanti a paesaggi selvaggi e mozzafiato. Enologicamente non ha ancora raccolto molta notorietà, anche se è situata in un posto…

Tre Pietre il suggestivo Aglianico Normanno

Corte Normanna, società agricola a conduzione familiare, coltiva una superficie totale di venti ettari, diciotto dei quali piantati a vigneto ed i rimanenti ad uliveto. L’azienda ha sede a Guardia Sanfromondi, in provincia di Benevento, e produce sette tipologie di vino prestando particolare attenzione ai vitigni autoctoni della zona; Aglianico e Falanghina sono le pietre miliari di Corte Normanna; Longobardi, Sanniti o Romani, la nascita del centro abitato non è ancora ben chiarita.Dopo i longobardi arrivarono nella zona i Normanni…

Le Ghiandaie, l’Aglianico che vola lontano

Di Alfonso Rotolo abbiamo già parlato con un prodotto particolare Vola Lontano vino spumante, probabilmente unico nel suo genere; ora invece sto per descrivervi un vino tipico campano: l’Aglianico.Come Vola Lontano anche questo prodotto ha a che fare col volo!Prima di scendere nei particolari del nettare in sé però mi piace raccontare di come è stato scelto e del perché, visto che ritengo l’acquisto di alcune cose, soprattutto il vino, dei momenti emozionali al pari del momento in cui l’oggetto…

Cantari le Janare: il vino stregato

Cari amici di WineatWine oggi vi voglio parlare di un vino che mi è stato regalato da un amico campano e ovviamente per “campanilismo”(!!!) è un prodotto della sua regione; obiettivamente devo ammettere che si tratta davvero un buon vino. Partiamo dalle origini del nome che, mi è stato spiegato da Francesco: la Janara, nella credenza popolare beneventana è una strega; il nome deriva probabilmente da Dianara, una sacerdotessa o dal latino “ianua” ovvero porta. 

Crypta Castagnara: la qualità alla portata di tutti

Quante volte vi capita di essere incuriositi da un vino a causa dell’etichetta o del nome della cantina? Succede a tutti, anche a me. Stavolta mi sono chiesto il perché la famiglia Spiniello abbia deciso di chiamare Crypta Castagnara la propria cantina!  La risposta è semplice, la loro sede è a Grottolella, nella provincia di Avellino, un paese di circa 1000 anime nel bel mezzo dell’Irpinia. Cosa c’entra? Il comune anticamente era chiamato nel XII secolo Crypta Castagnaria (Grotta Castagnara)…
  • © 2011 Wine at Wine . All Rights Reserved.

    Please publish modules in offcanvas position.