Lunedì, 13 Gennaio 2014 00:00

Muffato della Sala, eccellenza di famiglia

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Il Muffato della Sala è un vino prodotto dalla cantina Antinori, concepito grazie all’amore e la passione di Piero Antinori per la Francia.
Il vino prende il nome da una muffa nobile, la Botrytis Cinerea.
Questa muffa, se in condizione di svilupparsi pienamente, attacca la buccia dell’acino e poi penetra all’interno, facendo marcire l’uva.

In particolari situazioni climatiche, con alte percentuali di umidità autunnali, con la nebbia che ritroviamo soprattutto di notte e al mattino presto, con forte ventilazione e l’aiuto del sole il suo sviluppo è parzialmente inibito e la muffa, da dannosa che era, diventa nobile.
Non riuscendo a penetrare all’interno dell’acino si formano sulla buccia dei microforellini che permettono una rapida evaporazione dell’acqua,determinando un appassimento naturale in pianta del grappolo e una concentrazione degli zuccheri.
Il grappolo assumerà un aspetto raggrinzito, da cui nessuno può immaginare un vino dolce e  aromatico, meno dolce dei classici passiti e più ricco di acidità con un’espressione olfattiva fine, ispirata all’albicocca, all’arancia candita, allo zenzero e alla crema pasticcera.
Un vino che dopo sei mesi in legno di rovere ritroviamo elegante, ampio e ricco di sfumature.
Il Muffato della Sala si lega ai più famosi muffati al mondo: I Sauternes francesi, prodotti nella zona di Graves, a sud di Bordeaux.
Le stesse condizioni pedoclimatiche che ritroviamo in Francia e in Umbria e in pochissime altre zone al mondo, hanno permesso al Castello della Sala e ad Antinori di  creare una tra le più significative espressioni italiane del vino di qualità.
Matrimonio d’amore con il Muffato della Sala di Antinori sono lo strudel di mele e i formaggi erborinati.

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Pasquale Testardi

Testardi Pasquale (55 anni) Sommelier Ais dal 2006 diplomato presso AIS delegazione di roma.

Esperenzia di collaborazione per degustazioni presso ristorante l'Accademia del Gusto di Mentana (RM). Corsi di Introduzione al vino Elaborazioni di Carte dei vini per Ristoranti e Wine Bar.

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    Il podere Tignanello si trova a Mercatale nel comune di San Casciano Val di Pesa. È un vigneto di 57 ettari, esposto a sud, sud-est e situato a un’altitudine di 350-400 m slm. Presenta pendenze molto importanti che garantiscono un ottimo drenaggio, con un terreno composto da galestro e alberese in prevalenza, assieme a un po’ d’argilla. Grandi anche le escursioni termiche tra giorno e notte, oltre che tra le stagioni, elemento che contribuisce in modo determinante agli aromi del vino. Nel complesso le piante sono sempre un po’ sotto stress, condizione essenziale per la produzione di uve di qualità.

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    Cominciamo proprio da lui: Oscar Farinetti. Imprenditore italiano di grande successo, ex proprietario della catena Unieuro e fondatore di Eataly.
    Oscar è figlio di partigiano, lo ripeterà fino alla nausea durante il libro, il comandante Paolo, fondatore proprio di Unieuro.

    Dopo la vendita di quest’ultima ha deciso di puntare su un settore dove l’Italia è da sempre fortissima ma dove nessun grande imprenditore aveva mai puntato nel modo in cui ha fatto lui: il cibo.
    Eataly è un fenomeno globale che  fa bene all’immagine del nostro paese e delle realtà regionali sia all’interno del territorio dello stivale che fuori, qualità, assortimento e marketing.
    Oscar però non ha fatto solo questo ma ha puntato anche sul vino, non solo rivendendolo nella sua catena, ma anche acquisendo alcune cantine e rimettendole a nuovo.
    I nomi? Serafini & Vidotto, San Romano a Dogliani, Fontanafredda, Borgogno, Le vigne di Zamò, Agricola Brandini ed altre.
    Iniziative importanti per Oscar figlio di partigiano e promotore di Vino Libero da additivi, packaging costosi ed inquinanti ed altri inutili fronzoli.

    Oscar mette subito le mani avanti “scrivendo di non essere uno scrittore”, dicendo di essere un tipo semplice e di limitarsi a “scrivere come parlo” ed a “fare il narratore”; in realtà ai nostri occhi appare un grandissimo comunicatore. Egli si colloca abilmente a livello dell’italiano medio, amante del vino ma non esperto, parla in modo semplice, scherza ed ironizza su di sé e sugli altri e talvolta alcune cose sembrano dette da un sempliciotto a caso; in realtà di tanto in tanto il suo ego straripa e confessa la “strategia” dietro le sue conversazioni e lascia trapelare il fatto di essere lui l’abile guida del discorso.

    Al suo fianco la sua segretaria, Simona Milvo, ed un esperto di vino e gastronomia italiana, Shigeru Hayashi, presidente anche di Eataly Japan.
    Il ruolo di Shigeru è preciso e serio, complementare rispetto a quello di Oscar, animatore ed “umano” tanto da tracannare il vino come il più comune dei nostri commensali!
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