Il coraggio del Tignanello
Il coraggio delle grandi scelte ha permesso a Piero Antinori, negli anni settanta, in un periodo dove a dominare la scena mondiale c’erano solo i vini francesi di creare il Tignanello.
Ovvero un grandissimo vino, ispirato alla Francia, figlio di scelte innovative in vigna, dove si inizia a parlare di resa per pianta, di controllo delle temperature di fermentazione e di utilizzo per l’affinamento del vino in barriques di rovere francese da 225 litri.
Il Tignanello prende vita nel cuore del Chianti Classico vicino Firenze, prodotto con Sangiovese e una parte di Cabernet Sauvignon, rilanciando quello che viene considerato il rinascimento del vino italiano.
Il Tignanello aprirà la strada a quei vini toscani fuori dai disciplinari, che gli americani battezzeranno Super Tuscans.
Solaia: riconoscimento dell’eccellenza
Rinascimento che raggiunge il massimo splendore quando Antinori produce il Solaia, Cabernet Sauvignon , Franc e Sangiovese che nel 1997 viene giudicato da WineSpectator il miglior vino al mondo.
Dall’Umbria alla Francia
Gli interessi dalla famiglia Antinori arrivano fino in Umbria attratti da una storica azienda dalle origine antichissime, che si perdono nel Medioevo:
Castello della Sala a Ficulle in provincia di Terni.
Sorge su un promontorio tufaceo dell’Appennino Umbro,a soli 18 chilometri da Orvieto.Territorio molto particolare dove dominano uve bianche tradizionali tra cui il Grechetto e internazionali, tra cui spicca il Sauvignon, lo Chardonnay e Riesling.
Da queste uve nasce un vino dolce che ci riporta all’amore di Piero Antinori per la Francia: il Muffato della Sala.