La bagna cauda (salsa calda in italiano) è uno dei tanti piatti della tradizione regionale italiana che rendono unica la nostra cucina in tutto il mondo.
Una pietanza particolare e carica di personalità e proprio per questo è uno di quei piatti che già da subito o li si ama o li odia, non esistono le vie di mezzo.
Preparato con ingredienti “poveri” e rustici, ma che una volta miscelati e lasciati cuocere a fuoco lento rendono questa portata inimitabile.
La preparazione e la cottura richiedono molte ore, gli ingredienti base sono: aglio, acciughe e abbondante olio; anche se, nelle varie versioni e rivisitazioni moderne, sono comparsi ingredienti come la panna che hanno la sola funzione di rendere più delicati i sapori e mitigare gli effetti postumi.
Una cosa può saltare all’occhio è: perché tra gli ingredienti di un piatto tradizionale piemontese, ritroviamo le acciughe?
La risposta sta nel fatto che questo pesce azzurro si presta bene alla conservazione sotto sale e veniva largamente utilizzato come merce di scambio, moneta dell’epoca, dai commercianti liguri che venivano a far provviste in Piemonte.
Molti piatti hanno un sapore che varia non solo a seconda degli ingredienti , del cuoco e della ricetta, cambiano gusto anche per i ricordi che vi son dentro e per i posti dove vengono assaporati.
Sin da piccolo ho avuto l’hobby della pesca in apnea, così nella casa al mare di Procida andavo gironzolando in acqua tutti i giorni.
Pesci, molluschi e “frutti di mare”: a mani vuote non si tornava mai!
Procida è l’isola meno conosciuta del golfo di Napoli, ma ha una bella storia e dei paesaggi unici.
Il talento di Mister Ripley, Francesca e Nunziata e soprattutto il Postino di Massimo Troisi sono alcune delle pellicole che hanno trovato nei magnifici scenari dell’isola la location ideale per le loro scene.
La Corricella, Terra Murata, il “Carbonchio” sono solo alcuni dei posti da vedere.
Ricordi di infanzia rendono per me questo posto unico.
Purtroppo il fondale marino di questo posto è stato alterato dai vivai di tonni posizionati al largo dell’insenatura del Carbonchio, un brutto esempio “all’italiana”, politica, imprenditoria cinica e miope, mancanza di attaccamento per la propria terra, ne parlò anche la trasmissione Report ,non voglio dilungarmi, questa, come direbbe Carlo Lucarelli, “è un’altra storia”.
Ad ogni modo la quantità di plancton, gli escrementi dei tonni, il pesce surgelato dato in pasto ai pesci d’allevamento o la scellerata raccolta di “cozze” ha fatto sì che questo mitile che prima popolava la costa sia sparito.
Dalla rimozione dei vivai magicamente piccole cozze cominciano a ricomparire e la vegetazione sta pian piano ritornando quella che era.
Non amo molto le cozze, le mangio solo qui.
Ogni volta che sento nominare il “calamaro ripieno” dentro di me comincia a farsi vivo uno stato d’ansia collegato al ricordo di questa pietanza cucinata da un amico di mio padre… che nonostante la giovane età mia e dei miei amici seduti a tavola, ci mise tutti in fuorigioco a causa della sua pesantezza! Conseguenza? Serata in discoteca rovinata!
Ora che ci penso mi vien da ridere, ma quel calamaro con dentro una sorta di “polpetta” cucinato in un sugo denso aveva la leggerezza di uno scoglio!
La ricetta che invece vi proporremo oggi è molto leggera e semplice da realizzare!
Gli ingredienti per 4 persone sono:
Pulite i calamari e separate i tentacoli dal resto del corpo.
Tagliate i tentacoli in pezzetti piccoli e lasciateli dorare l’olio, l’aglio ed il prezzemolo: bastano solo pochi istanti, verso la fine dei quali potete aggiungere anche le olive (conservatene circa 10 che serviranno alla fine) ed i capperi sciacquati rimuovendo il sale.
Salute a tutti cari amici di Wine at Wine, oggi vi parlerò di un piatto tipico della cucina veneta:
Risi e bisi è uno dei piatti più conosciuti della cultura veneta.
Si tratta di un piatto di facile preparazione e molto saporito, specie se realizzato tra aprile e luglio, quando è possibile procurarsi i piselli Bisi freschi.
La tradizione veneziana lo vede come piatto da gustare il 25 Aprile, giorno di San Marco patrono di Venezia.
Ingredienti per 2 persone
100 gr. riso per risotti (meglio se vialone nano veronese)
Carota, sedano, cipolla
Olio EVO (extra vergine di oliva)
10 cl vino bianco secco
30 gr. burro
40 gr. parmigiano
200 gr. Piselli
Un po' di prezzemolo
andiamo alla preparazione...
Ingredienti
Preparazione
La pecora alla callara è uno dei piatti più caratteristici delle zone interne d’Abruzzo, legate per millenni alla pratica della pastorizia transumante. La sua preparazione e cottura richiedono molte ore.
Il curry verde Thai è un delizioso preparato thailandese, che viene utilizzato per condire e aromatizzare molte preparazioni a base di carni e di verdure. Il curry verde è un concentrato di spezie e aromi, alcuni dei quali difficilmente reperibili in commercio. Motivo per cui, per preparare il piatto abbiamo utilizzato la pasta di curry verde già pronta, facilmente reperibile nei negozi etnici o nei supermercati dotati di reparto merceologico dedicato.
Abbiamo deciso di preparare il pollo al curry verde, servito assieme al riso basmati, e l’abbiamo abbinato ad un grande merlot italiano: il Montiano 2004 della cantina Falesco, la storica azienda vinicola della famiglia Cotarella.