Il “risotto col tastasàl” è un piatto tipico della cucina veronese che si prepara con il riso locale, il vialone nano e l’impasto del salame fresco (il tastasal appunto!).
Il nome tastasàl deriva dal fatto che in passato, quando si uccideva il maiale e si facevano i salami in casa, l’impasto ancora fresco, prima di essere insaccato, veniva assaggiato; talvolta fritto, altre volte arrostito e qualcuno si inventò la ricetta col risotto!
Ingredienti per 4 persone
380 gr. di riso vialone nano
380 gr. di tastasàl
brodo di carne qb (circa il doppio del volume del riso)
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
1 rametto di rosmarino
30 gr. di burro
1 pizzico di noce moscata (o cannella)
1/2 bicchiere di vino bianco
6 cucchiai di grana grattugiato
sale qb
pepe qb
Alcune volte abbiamo proposto delle ricette light, stavolta non è quello che andremo a fare!
Quando abbiamo parlato del sugo calabrese lo abbiamo descritto come un “piatto della domenica” oggi ve ne proponiamo un altro!
La pietanza di oggi è il “braciolone” di coperta di costata (di vitello) al ragù ed è l’ideale se avete ospiti non troppo attenti alla leggerezza al vostro tavolo!
La preparazione è lunga ma semplice!
Quando, girovagando per il litorale marchigiano, feci tappa presso la Fattoria Le Terrazze ed acquistai una bottiglia di Sassi Neri Conero Riserva 2008 non avevo la più vaga idea di quale sarebbe stato il momento giusto per stapparla. Di certo il suo elevato grado alcolico ed il suo corpo robusto mi fecero pensare ad una fredda annata invernale ed un camino acceso, ma il suo momento venne molto prima.
Il momento della stappatura venne quando mia moglie decise di stupirmi sfoderando per cena un bel lomo saltado , uno dei piatti forti della rinomata cucina peruviana. Si tratta di un piatto estremamente strutturato nel quale la grassezza del manzo e la tendenza dolce delle patate si mescolano con la piccantezza del aji, l'aromaticità del coriandolo e della cipolla e la tendenza acida di pomodori ed aceto.
Il Lomo Saltado è un piatto che affonda le sue radici in Perù, dove pare sia stato coniato circa cento anni fa da una locanda “china” (orientale); questa pietanza oggi rappresenta forse il piatto più noto della cucina Peruviana!
Appena visto quel gustosissimo piatto in tavola mi sono ricordato di quel vino poliedrico, comprato un po’ per caso in una sera di mezza estate.
Veniamo alla ricetta!
Oggi vogliamo proporvi una ricetta semplicissima da realizzare e che richiede poco tempo ed ingradienti.
Il protagonista di oggi è l’asparago!
Il nostro ingrediente principe trae nome dal persiano “sperega” che significa germoglio, successivamente venne chiamato “asparaghos” dai greci ovvero “pieno di linfa”.
Gli asparagi appartengono alla famiglia delle Liliaceae come l’aglio e la cipolla ma possiedono più clorofilla.
Essendo composti dal 90% di acqua ed avendo uno scarsissimo apporto calorico sono molto utilizzati nelle diete.
Gli asparagi hanno anche interessanti proprietà diuretiche e depurative, aiutano la pulizia di intestino, fegato, reni, pelle e polmoni, rafforzano i vasi sanguigni grazie alla rutina e sono ricchi di antiossidanti, acido folico (da assumere in gravidanza per ridurre malformazioni come la spina bifida nel feto) e vitamina B9 (utile per il rinnovamento cellulare).
Hanno anche l’effetto detossificante, contrastano i radicali liberi ed aiutano ad inibire le cellule tumorali al colon.
Insomma oggi vi offriamo un toccasana!
A noi di Wineatwine piacciono i sapori veri, le bontà ricercate abbinate con i vini buoni!
La ricetta di oggi è il frutto di un’accurata ricerca di materie prime uniche e della valorizzazione di un piatto del popolo.
La ricetta quotidiana è infatti quella dei fusilli alla calabrese, il piatto della domenica che 50-60 anni fa le persone aspettavano l’intera settimana.
La cosa più importante in cucina sono gli ingredienti! Per questo piatto mi sono servito di Fusilli fatti in casa del micropastificio Non Solo Pasta di Vera Pignataro: Calabrese Docg!
Veniamo alla nostra ricetta, Sugo Calabrese come si faceva a Verbicaro!
Ingredienti per 4 persone:
Chi è stato a Bari e non ha provato la “Tiella Barese” posso dire che è come se non ci fosse mai stato realmente!
Molti la chiamano la Paella italiana, ma il suo sapore è decisamente diverso così come la preparazione, una delle poche cose in comune è l’utilizzo del riso e delle cozze.
Gli ingredienti sono reperibili nella zona di Bari ed il nome deriva da “tieèd”, che in barese significa tegame.
Il segreto di questo piatto sta nel posizionare gli ingredienti in modo che il riso si insaporisca grazie all’apporto di ciascuno di essi; e nello stare attenti alla cottura.
Ingredienti:
Per la cottura consiglio tegami in terracotta, magari se ne avete di piccoli potreste già cuocere le porzioni separatamente e servirle così!