Giovedì, 17 Luglio 2014 13:32

Bulli e quello strano sconosciuto dell'Ortrugo

Scritto da
Vota questo articolo
(12 Voti)

Bacedasco Alto, provincia di Piacenza, territorio di bollicine o più precisamente di vini frizzanti, di semplicità e vini per la tavola, per il pasto, per i salumi nobili o anche meno nobili, per cibi grassi e per picnic all'aria aperta, da stappare senza contorsioni mentali, da bere a canna, da godere immediatamente e da provare a conservare, se l'arsura lo consente, per un pò di tempo al fine di comprenderne l'evoluzione in vetro.

Leonardo Bulli è un vignaiolo naturale e naturistico, un motociclista appassionato, un ragazzo, ormai un uomo di altri tempi: allegro e generoso, solare e iperfrenetico, che produce un bel pò di vini nella sua azienda agricola vicino al Castell'Arquato.

Tra i tanti: Barbera, Gutturnio, Champagnino, Malvasia, io mi sono concentrato su questo Ortrugo, "ortr ug" (altra uva), per distinguerla dalla diffusissima Malvasia locale, delicata e profumata, iperproduttiva e vinificata in tutte le salse.

L'Ortrugo è invece un uva austera, timida, poco aromatica, proprio l'opposto della Malvasia, e Bulli la lavora con una vendemmia appena anticipata per preservarne le doti di freschezza e attraverso una rifermentazione naturale senza lieviti selezionati in bottiglia, il risultato finale è un vino, questo del millesimo 2012, che è cambiato mille volte nel corso dei vari assaggi fatti in questi mesi e che oggi a circa un anno e mezzo dalla vendemmia, ha raggiunto secondo me il suo apice gusto-olfattivo.

Nei primi stappi era un vino cupo, ritroso, dal colore paglierino-grigio e dalla spuma ricca quanto evanescente, tutto era incentrato su sensazioni di lievito e spiccata vegetalità che al palato si trasformava in una sapidità erbacea quasi cattiva e in una rude scompostezza che lo rendeva adattissimo a pietanze grasse e di tendenza dolce.

Oggi il paglierino è decisamente trasparente, le bollicine sono sottili e il naso ha raggiunto un bel livello di intensità spaziando dai fiori di camomilla al tiglio fresco, dalla nespola all'erba, la schiuma è bianca, le bollicine sono numerose e di media persistenza benché non finissime, al palato è salmastro, polputo, avvolgente, di precisa pulizia delle papille gustative e dal gusto che ritorna su quelle iniziali note vegetali, di frutta fresca gialla e acidula (nespola) e fiori bianchi (giglio), chiude salato e artigiano com'è giusto che sia e non vi impressionate se sul fondo della boccia resta un pò di sedimenti, il vino non viene filtrato e tutto quello che bevete è naturale senza solforosa aggiunta in maniera massiccia.

Io lo amo bere a fine giornata guardando il tramonto della costiera Amalfitana, magari con due fettine di salame locale e dei tocchetti di fior di latte di Tramonti, ma non disdegnerebbe dei tubetti di Gragnano con zucca e finocchietto selvatico o un crudo di ricciola con pepe e menta fresca, ma come si dice "dove c'è gusto non c'è perdenza" e ognuno può provarlo con ciò che crede più adatto...

Letto 6596 volte
Claudio Tenuta

Alla soglia dei quaranta dopo aver collezionato diplomi di ogni specie: Ais, Onaf, Onas, Onao, per citarne qualcuno e aver partecipato attivamente al mondo della eno-gastronomia in vari ruoli (sommerier, degustatore, comunicatore, blogger...), mi sono guardato allo specchio e detto: "basta associazioni e piccole corporazioni elitarie, voglio essere libero da qualsiasi vincolo che soffochi la mia fantasia e la mia personalità".
Per me l'enogastronomia sarà sempre: amore, passione e soprattutto condivisione di esperienze come di emozioni, perché bere e mangiare sono bisogni primordiali che dobbiamo assecondare al meglio delle nostre possibilità prediligendo la qualità e la territorialità dei prodotti consumati.
Laureato in Economia e bancario per sopravvivere, dedico tutto il mio tempo libero allo sport, alle preparazioni culinarie per me e i miei amici e ad assaporare buoni vini, soprattutto naturali, birre artigianali e sigari...

Potrebbe interessarti anche:

  • Barbera del Monferrato Frizzante Birbetta, vivace e spumeggiante Barbera del Monferrato Frizzante Birbetta, vivace e spumeggiante

    Abbiamo incontrato qualche tempo fa la cantina piemontese Ferraris, una delle aziende vitivinicole di punta per la produzione di Ruché e di cui abbiamo già recensito il Ruchè Opera Prima e il Ruchè Clasic. Ma un’azienda del Monferrato che si rispetti non può non avere una produzione propria di Barbera, vitigno che giusto nel Monferrato trova il suo territorio d’elezione. E del racconto di una versione molto particolare di Barbera è quello di cui ci occuperemo oggi.

    Siamo a Castagnole Monferrato, nell’area collinare che si trova a nord-est di Asti. L’azienda, che ora si estende su 37 ettari e che produce quasi 200.000 bottiglie, si distingue per possedere diversi cru, ossia vigneti che per le particolari esposizioni e per il pregio delle uve che vi si producono, danno vita a vini di qualità molto elevata.

    E dal vigneto di San Marcellino, provengono le uve con cui viene prodotta la Barbera Birbetta, nome certamente evocativo della sua caratteristica distintiva: stiamo parlando di una Barbera frizzante, come nella tradizione del Monferrato. Il vigneto, impiantato su un terreno argilloso-calcareo e tufaceo, si trova a un’altitudine di 200 metri e presenta un’ottimale esposizione a sud-ovest. Il sistema di allevamento è il Guyot con una densità d’impianto di 5000 ceppi per ettaro.

  • Scegliere la bollicina giusta per l'occasione giusta! Scegliere la bollicina giusta per l'occasione giusta!

    Nell'immaginario collettivo le "BOLLICINE" rappresentano un momento di festa ed allegria.
    Ognuno di noi avrà sicuramente avuto un motivo particolare della propria vita per cui festeggiare!
    Ovviamente non sarà mai mancato uno SPUMANTE con cui brindare celebrando l’evento!
    Un compleanno, un addio al celibato o nubilato, un matrimonio, un anniversario o la nascita di un figlio, non importa: il rituale è sempre lo stesso, CIN CIN!

    Adesso vediamo di fare un po' più di "luce" tra queste bollicine che ci tengono sempre compagnia nei momenti speciali, perché, proprio come questi ultimi, non sono tutte uguali!

    Infatti possiamo trovare Bollicine FINI, NUMEROSE E PERSISTENTI oppure GROSSALANE, SCARSE ED EVANESCENTI.

    I vini  spumanti appartengono ad una categoria a parte, quella dei vini speciali perché hanno caratteristiche uniche.

    La classificazionevini speciali” non identifica vini di particolare pregio, ma raggruppa tipologie che si distinguono per la tecnica di produzione differente.

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

© 2011 Wine at Wine . All Rights Reserved.

Please publish modules in offcanvas position.