Delle enoteche però manca una cosa fondamentale: l’enotecario o il sommelier; fonti di consiglio e guide che aiutano anche i più indecisi e con i quali si tende a creare quel rapporto di fiducia che fidelizza gli shopper. Oggi il consumatore meno esperto si perde e vive l’ansia della scelta; nonostante la maggiore attenzione al category management ed alla space allocation (logiche espositive e spazi dedicati).
Come spesso accade nel nostro paese, uno dei player più attenti è Esselunga che ha deciso di indicare, accanto al prezzo, alcune informazioni potenzialmente utili come gli abbinamenti e le modalità di conservazione; purtroppo nulla di diverso da quello che è già indicato in etichetta.
Nel mondo del vino il rapporto personale, la poesia ed il romanticismo sono fondamentali; Carrefour ha deciso di ridurre il gap con le enoteche nel format Gourmet, dove, in alcuni giorni, è prevista la presenza di sommelier esperti che organizzano degustazioni e guidano i clienti verso la scelta giusta, si tratta però, visti i costi, di attività piuttosto rare.
Pam Panorama ha cercato una soluzione più moderna al problema, creando il portale “La Cantina”, al fine di “formare” gli shopper dando maggiori informazioni sui vini ed indicando in quali punti di vendita essi sono disponibili. All’interno della sezione Magazine vengono poi snocciolati argomenti come la lettura delle etichette, gli abbinamenti e la conservazione ed il riutilizzo del vino avanzato.
I consumatori più esperti sembrano ancora snobbare il mercato delle GDO eppure proprio loro rappresentano quelli che potenzialmente, acquisterebbero di più sia in termini di volumi che di valore, e che potrebbero, sicuramente, aiutare la grande distribuzione italiana ad debellare uno dei più grandi problemi del settore: lo scarso importo dello scontrino medio. Sicuramente di interesse, oltre che differenziante, sarebbe l'indicazione, al fine di garantire maggiore trasparenza, da parte degli esercenti, di informazioni su come viene trasportato e stoccato il vino alle quali abbinare, perchè no, per i neofiti, suggerimenti su come, a loro volta, portare i prodotti a casa!
Osservando alcuni scaffali ci si accorge che alcuni si limitano a separare i vini a basso costo e da tavola (senza operare distinzioni tra bag in box, brick e grossi formati) e vini con denominazione (IGT, DOC, DOCG) che, nei casi migliori sono divisi in base alla provenienza ed al prezzo. Vengono spesso utilizzati, nella realizzazione delle scaffalature, legno e materiali grezzi con colori chiari al fine di enfatizzare la naturalità.
All’insegna della fantasia nei nomi (e della differenziazione – vedi sopra iniziativa di Pam Panorama), all’interno dell’Ipermercato la Grande I di Varese, di proprietà dell’azienda Finiper, è l’iniziativa “La Cantina” che prevede un’area di degustazione con tanto di sedie e sgabelli.
Nei negozi specializzati come Eataly il discorso diventa più avanzato e sofisticato; tali aree sono infatti già presenti e spesso vengono proposte in degustazione anche delle pietanze, come ad esempio formaggi, con l’obiettivo di far vivere al cliente un’esperienza e magari agevolare il cross-selling; a proposito del quale esisterebbero tante opportunità da cogliere, specie per i regali, cercando non solo di posizionare nei pressi dell’ “enoteca” accessori come cavatappi, buste termiche, borse per il trasporto e confezioni regalo, ma anche tentando di valorizzare tali prodotti.
All'interno di questo scenario, bisogna considerare anche il mercato delle Private Label che, a mio avviso, è, in questo settore, tutt'altro che saturo, ma richiederebbe studi ad hoc vista la particolarità del settore.